Gentile On. Ministro Bellanova, apprendo dalla stampa che ha accolto l’invito lanciato dalle comunità Laudato si’ e deciso di far “piantare 60 milioni di alberi (uno per ogni abitante) nel più breve tempo per mitigare i livelli di CO2 nell’atmosfera e salvare il pianeta”.
Nell’esprimerLe pubblicamente il mio compiacimento per questa lodevole l’iniziativa utile non solo per contrastare l’aumento dei gas serra nell’atmosfera ma anche per ridurre la nostra importazione di legname (ogni anno vengono importati ben 3,4 milioni di metri cubi di legname con una spesa di oltre due miliardi di euro) mi consenta di farle notare che in attesa di “… definire come procedere operativamente con il supporto della Direzione Foreste” sarebbe molto più semplice conseguire l’obiettivo prefissato avviando un’azione politico-legislativa per modificare la normativa, entrata in vigore già nel 1992, che resta arenata nella pastoie burocratiche “alla faccia” degli snellimenti procedurali troppe volte annunciati con molta enfasi: sto parlando della legge n.113, quella che doveva permettere la collocazione di un albero per ogni bambino nato sul territorio comunale.
Il fatto sta che solo pochi Comuni in Italia si sono attivati (uno di questi è stato il Comune in cui risiedo, Guardia Sanframondi, che negli anni 2000 e 2001, guidato dal Sindaco Ceniccola Amedeo, ha organizzato la “Festa dei Nati” mettendo a dimora ben 113 alberi di lecci poi, cambiata l’amministrazione, tutto si è fermato e la legge n.113 è stata completamente ignorata dai governanti che si sono succeduti).
Questo è potuto accadere per la mancanza di un regime “sanzionatorio” che se fosse introdotto nel testo di legge potrebbe dare vita ad un’autentica primavera ambientalista. In questo modo ad ogni neonato corrisponderà un nuovo albero sito nel comune di residenza e ogni anno ne sarebbero piantati circa 500 mila sul nostro territorio con grande soddisfazione e beneficio di tutti coloro (giovani e meno giovani) che venerdì scorso sono scesi in piazza per chiedere di vivere in città a propria dimensione.
Fiorenza Ceniccola
Coordinatrice “L’Altra Italia”-Benevento