Fiorenza Ceniccola: una proposta concreta per l’ambiente

postato in: Notizie dal Sannio | 0
Condividi articolo
Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola, Consigliere Comunale – Guardia Sanframondi e Ambasciatrice della Commissione Europea per il Patto Climatico

AL MINISTRO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA PROF. ROBERTO CINGOLANI

Egregio Ministro Cingolani, sono una giovane consigliera comunale di Guardia Sanframondi (piccola comunità del Sannio conosciuta nel mondo per i suoi Riti dell’Assunta e per il suo buon vino) e scrivo dopo aver letto il suo fuorionda “Greta non ha neanche una proposta” pronunciato a margine dell’incontro con le altre attiviste ambientaliste che la scorsa settimana (2 giorni prima dell’apertura dei seggi elettorali) hanno animato le due giornate di PreCop26 a Milano.

Io non ho partecipato a quella manifestazione perché non mi piace mischiare un tema importante come la difesa della “Casa comune” con la politica politicante e nel ricordarle quello che dichiarava nel 2007 Al Gore, vicepresidente degli Stati Uniti d’America: “ Fra 7 anni i ghiacci del Polo Nord saranno completamenti sciolti” (previsione rivelatasi completamente errata) sono qui per farle pubblicamente una piccola ma a mio avviso, significativa proposta per avviare la “Transizione verde” in attesa di nuovi modelli di sviluppo per “salvare il pianeta”.

In poche parole, mi consenta di rivolgerle pubblicamente l’invito ad attivare l’ufficio legislativo del suo ministero per modificare la normativa di quella Legge n°113, entrata in vigore nel 1992, che prevede la collocazione di un albero per ogni bambino nato sul territorio comunale. Una legge che poteva servire a mitigare i livelli di CO2 nell’atmosfera, contrastare l’aumento dei gas serra ma anche a ridurre la nostra importazione di legname (vale la pena ricordare che ogni anno vengono importati in Italia ben 3,4 milioni di metri cubi di legname con una spesa di oltre due miliardi di euro) e che, invece, è rimasta sostanzialmente sulla carta. Solamente pochi Comuni in Italia si sono attivati (uno di questi è stato il Comune in cui risiedo che negli anni 2000 e 2001, ha organizzato la “Festa dei Nati” mettendo a dimora ben 113 alberi poi, cambiati gli amministratori alla guida dell’Ente, tutto si è fermato e la legge n.113 è stata completamente ignorata. Questo è potuto accadere per la mancanza di un regime “sanzionatorio” che se fosse introdotto nel testo di legge potrebbe dare vita ad un’autentica primavera ambientalista. In questo modo ad ogni neonato corrisponderebbe un nuovo albero sito nel comune di residenza e in questo anno ne sarebbero piantati circa 404 mila sul nostro Bel Paese (20 anni orsono ne avremmo piantati circa 500 mila) con grande soddisfazione di tutti coloro (giovani e non) che in più occasioni sono scesi in piazza per chiedere di vivere in città a propria dimensione e e con grandi polmoni di verde per ridurre l’inquinamento atmosferico.

L’obiettivo? Rispondere concretamente e senza fanatismo ambientale all’emergenza climatica in atto attraverso un’azione semplice di rimboschimento. Non si tratta semplicemente di intensificare le aree verdi del Paese, quanto più di aumentare la produzione di ossigeno, diminuire l’anidride carbonica in atmosfera e tutelare la biodiversità scegliendo alberi diversi a seconda della zona in cui vengono messi a dimora. Il risultato più evidente? La nascita di un nuovo polmone verde per la terra che crescerà di pari passo alla diminuzione di CO2. E per non abusare della sua pazienza mi guardo bene dal ricordarle quello che affermava sulla stampa qualche giorno addietro Riccardo Valentini, Direttore della divisione Impatti del clima del Centro Euromediterraneo, nel commentare la notizia che in Italia i boschi sono cresciuti di 587 mila ettari in di 10 anni: “Abbiamo fatto soltanto metà del lavoro. bisogna piantare nuovi alberi”.

Egregio Ministro, chiuda gli occhi per un attimo e cerchi di immaginare che cosa si potrebbe realizzare se questa normativa italiana fosse adottata da tutti i leaders che fra qualche settimana si ritroveranno al Cop26 di Glasgow. In attesa di un cortese riscontro e con la speranza di poterla incontrare presto nel mio piccolo paese, la ringrazio anticipatamente per l’attenzione.









Print Friendly, PDF & Email