Comunicato Stampa
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Giovedì 17 novembre si celebra la “Giornata mondiale della prematurità”. Non è una semplice data, ma un’occasione importante per tentare di migliorare sempre di più l’assistenza e le cure dei neonati prematuri.
Il 17 Novembre si festeggiano nelle Terapie Intensive Neonatali non solo i neonati prematuri e le loro famiglie, ma anche il personale medico ed infermieristico, a conferma del grande impegno profuso soprattutto nell’ultimo periodo caratterizzato dalla pandemia.
Il claim della “Giornata” nel 2022 è “L’abbraccio di un genitore: una terapia potente”. Consentire il contatto “neonato-genitore” fin dal momento della nascita si spera possa diventare, presto, realtà in tutte le Sale Parto e le TIN. Anche quest’anno molti “Monumenti ed Ospedali” si illumineranno di viola, il colore simbolo della giornata.
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L’Ospedale Sacro Cuore di Gesù FATEBENEFRATELLI di Benevento colorerà di viola la propria facciata solo per poche ore, nel rispetto della crisi economica globale ed in particolare quella energetica; l’iniziativa è stata accolta con grande entusiasmo dal Rev.Padre Superiore Fra Lorenzo Gamos o.h., dal Direttore Amministrativo Giovanni Carozza e dal Direttore Sanitario Adriana Sorrentino.
Sarà l’abbraccio di tutto il mondo ai piccoli nati prematuri, alle loro famiglie e agli operatori sanitari, medici ed infermieri, impegnati nella loro difficile missione – ha commentato il dr. Raffaello Rabuano, Direttore della UOC di Pediatria/Neonatologia/UTIN del FBF.
Ricordiamo che in Italia i neonati nati prima del termine sono circa il 6,9% delle nascite totali, mentre il 75% nascono tra le 34 e le 36 settimane di gestazione. In pratica ogni anno vengono alla luce in Italia circa 28.000 neonati prematuri. Sempre nel nostro Paese lo 0,9% dei neonati ha un peso inferiore a 1500 grammi, il 6,25% ha un peso compreso tra 1500 e 2499 grammi. Si tratta di una popolazione fragile, ma grazie alla disponibilità di tecnologie assistenziali avanzate ed estremamente sofisticate, negli ultimi venti anni la sopravvivenza è molto migliorata.
Basti pensare – conclude il dr. Raffaello Rabuano – che la mortalità per distress respiratorio è passata dal 17,5% del 2006 al 13,8 % del 2015 confermando il ruolo chiave del progresso tecnologico e farmacologico nell’assistenza del neonato prematuro.
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