Ospedale Sant’Alfonso Maria de Liguori, Sant’Agata Viva: “Presentata interrogazione in Regione”

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Comunicato Stampa – Dott.ssa Maria Iannotta, coordinatrice territoriale di Italia Viva “Sant’agata viva”

Così Maria Iannotta coordinatrice territoriale di “Sant’Agata viva”: “Ancora Sant’Alfonso, ancora l’Ospedale di Sant’Agata dei Goti, o quello che resta del nosocomio in questione, sotto i riflettori. Sant’Agata Viva, la compagine renziana, di Sant’ Agata de’ Goti, rappresentata da Maria Iannotta, ha dato un’altra smossa alla problematica. Ricordiamo che Italia Viva parla di Sant’ Alfonso ormai dal 2020, da quando si è costituita in paese, non dall’altro ieri.

Dopo aver letto e preso nota degli ultimi declassamenti del Sant’ Alfonso, dai comunicati e dalle informative dettagliate del Movimento civico per l’ospedale, ho interpellato il Capogruppo di Italia Viva in Regione Campania, il dott. Tommaso Pellegrino, medico e politico sensibile e attento non solo alla sanità territoriale, ma soprattutto alle esigenze dei cittadini. Il comitato Cittadino di Sant’Agata Viva, da me rappresentato, ha inviato pec ufficiale qualche giorno fa, e siamo certi che il Dott. Pellegrino ci darà un riscontro chiarificatore a stretto giro. Avevo già anticipato la problematica al dottore, durante un incontro elettorale a Benevento.

È importante sottolineare che il Dott. Pellegrino sta già affrontando la problematica degli ospedali di periferia, dando seguito anche alla nostra richiesta, che sono carenti dal punto di vista del personale, una carenza che talvolta poi, spinge i reparti degli ospedali più piccoli, appunto, a chiudere. Proprio ieri in Consiglio Regionale, il dottore ha fatto un’interrogazione a riguardo consultabile al seguente link: https://fb.watch/b3kkUrHJ1d/

Questo per dire al Movimento civico che non è solo, che il diritto alla sanità di prossimità è inderogabile ancor più del diritto alla salute stesso.  Abbiamo chiesto un tavolo o un incontro pubblico per avere le vere motivazioni per cui il decreto 41/2019 non viene applicato.Anche perché ho precisato che la nostra amministrazione è totalmente disinteressata, nei fatti, alla problematica: disinteressata e inadeguata, tanto che aveva spacciato per vittoria, una mera e comune rassicurazione della Regione, in merito al depotenziamento giornaliero del nostro nosocomio.

A costo di sembrare stucchevole, abbiamo partecipato a un consiglio comunale monotematico che a oggi non ha dato nessuno e sottolineo nessun frutto. Casa della salute, ospedale di comunità, centro oncologico, tutta fuffa. Ci hanno chiuso anche la rianimazione!  Ebbene. Forse già l’ho detto, ma lo ripeto: i professionisti di quella rianimazione si sono presi cura di una persona a me cara, con una professionalità e devozione che non esiste sulla faccia della terra. La nostra rianimazione utilizzava i “caschi polmonari” ancor prima che il Covid arrivasse a dilaniare le nostre esistenze, parlo del lontano 2016. Quindi se la struttura c’è, ed è all’avanguardia, è necessario che gli organi competenti ci dicano dove alberga il reale problema dell’applicazione del decreto.”









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