Sant’Agata de’ Goti, Valentino: “Giornata Archeologica, la linea non linea del Governo Ricci”

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Nota Stampa – Carmine Valentino, Consigliere Comunale di opposizione 

In un primo momento si resta basiti nel leggere sulla stampa le esternazioni in risposta alle mie dichiarazioni circa la istituzionalizzata Giornata Archeologica, ma poi si comprende quanto quelle parole rendano fino in fondo la “linea non linea” di questo governo cittadino. Innanzitutto fa piacere che si sia, almeno nelle dichiarazioni rese, approfondito un argomento rilevante anche perché, pur parlando di programmazione, nulla è stato reso pubblico e non si trovano tracce specifiche di queste argomentazioni nei programmi di governo enunciati dal Sindaco”. Inizia così la nota di Carmine Valentino.

Non approfondire gli argomenti ma darne una – continua Valentino – semplicistica e strumentale lettura non appartiene, mi piace pensare, a chi ha reso le dichiarazioni, le quali invece sembrano “farine note di altri sacchi”, neanche troppe oscure, chiare ed evidenti ai più. Sensibilizzare e stimolare una intera comunità alla lotta del fenomeno dei tombaroli che, purtroppo, ma forse a qualcuno sfugge, ha colpito non poco anche il nostro territorio, è un lavoro lungo e complesso. Attraverso iniziative e protocolli istituzionali, che hanno coinvolto anche il mondo della scuola, le istituzioni civili, coadiuvati da quelle militari, è stato portato avanti un lavoro serio, risvegliando le coscienze di tanti, fatto di corrette e rispettose interlocuzioni, documentate in tante formali iniziative che ci hanno condotto, in modo contegnoso e coordinato, dall’ anno 2010 al 2013, alla realizzazione di quella che abbiamo ricercato come “cellula archeologica” con finanziamenti della programmazione comunitaria PSR 2007/2013, a seguire con i fondi POC 2014/2020“.

Insomma un lavoro che nel 2013 ha reso istituzionale – scrive ancora Valentino – la “Giornata dell’Archeologia” e che ha portato, poi, alla prima storica presenza a Sant’Agata di quello che è stato definito il vaso più bello del mondo, trafugato in questo territorio, “Il ratto d’Europa” di Assteas. Ricordo a me stesso, e poi mi permetto di farlo a tutti, quanto sia stato difficile e complesso, senza un sito museale, ottenere la sua preziosa presenza e garantirne la custodia e la permanenza in sicurezza qui nel nostro centro storico. Realizzare sistemi di allarme, mettere in campo condizioni logistiche idonee e assicurative, per i reperti archeologici che si sono susseguiti nella Chiesa di San Francesco è pratica straordinaria per il contesto vissuto. Parlare, superficialmente e con generico approccio, di somme e costi legati ad una  iniziativa storica per la Nostra comunità, senza accertarsi della specifica destinazione, è offensivo nei confronti delle decine di migliaia di visitatori entusiasti che hanno avuto accesso ed hanno apprezzato, in particolare nostri concittadini orgogliosi, tale evento. Insomma, un “approfondito studio” è sempre auspicabile per chi probabilmente  poco ha vissuto tali contesti, almeno per evitare brutte uscite e poco lusinghiere aggettivazion”.

E probabilmente andrebbe rispolverata – conclude Valentino – la memoria a chi, allora presente in ruoli istituzionali, ora strumentalmente rinnega e disconosce tutto, anche il valore delle iniziative, come quelle della giornata archeologica, che ha avallato e appoggiato. In particolare, sarebbe da riconoscere il merito a tutti coloro che, insieme a me, hanno creduto in questi progetti ed hanno lavorato per realizzarli, merito evidentemente anche di qualche “smemorato/a” di oggi. Molte istituzioni sovracomunali hanno contribuito a ciò concretamente, spesso nel silenzio discreto che in certe circostanze è anche rispetto. “Banalizzare strumentalmente” la Giornata dell’Archeologia e la sua importanza non è consentito a nessuno! Affermare poi di aver approfondito, avendolo fatto con faziosità, tali argomenti, è fatto poco serio istituzionalmente, giustificarsi poi nei modi argomentati è ancor più grave, non accettabile neanche in virtù dei risentimenti rancorosi di quei suggeritori oscuri (…oscuri, ma non troppo!!!) relegati nel loro esclusivo mondo di  ipocrisie e cattiverie ormai da tempo!Questo non è uno dei tanti #capricci di chi scrive, come piace sostenere e diffondere da alcuni. Prendo atto che i tempi sono cambiati e che si è diffusa una nuova sensibilità, forse diversa da quella che ha mosso gli animi e le volontà di molti nel corso degli anni. Oggi, come in passato, sento però forte il bisogno, innanzitutto da cittadino santagatese, di ringraziare tutte le amiche e gli amici, anche quelli che lealmente sono in disparte e discretamente osservano, che hanno contribuito eccezionalmente con il loro lavoro, creatività, impegno e con grandi sacrifici, alla riscoperta della bellezza della nostra Sant’Agata. Pagine di storia sì, che per sognatori come me, rimarranno indelebili nei ricordi e nel cuore, nella consapevolezza che il prosieguo di tali iniziative avrebbe generato sviluppo e impatti positivi per tutti. Da queste esperienze, in conclusione, si dovrebbero porre le fondamenta di un nuovo e necessario format promozionale turistico, dettato anche da un mutato contesto in relazione all’emergenza sanitaria in atto. Proposta programmatica che, al momento, non si vede né percepisce, in attesa che a breve possa palesarsi se è vero che essa già esiste e viene tenuta riservata, evitando il rischio di abituarci “pericolosamente” a vivere solo dei ricordi dei virtuosismi di un passato, anche recente, che vorremmo tutti si evitasse“.









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