Riceviamo e pubblichiamo – Filippo De Blasio, Presidente Fiva Confcommercio
Filippo De Blasio, ha esaminato in un apposito e mirato incontro, la decisione di fondere le Camere di Commercio di Avellino e Benevento. Iniziativa, invero, non nuova. Nacque all’epoca della Presidenza del Consiglio Renzi all’interno di un logica riformista che prevedeva cambiamenti sia di livello costituzionale sia di livello istituzionale sia di livello amministrativo. Tra queste l’abolizione delle Province e l’accorpamento delle Camere di Commercio. Viviamo un’epoca diversa. Non ci sono riforme costituzionali, istituzionali o amministrative in corso. Al di là della riforma della giustizia. Definitivamente approvata in questa settimana.
Cosa sono le Camere di Commercio? Le Camere di Commercio sono enti che associano le imprese di un determinato territorio per tutelare i loro interessi collettivi, creare opportunità di affari e prestare loro eventuali altri servizi. Ad esempio, di arbitrato per le controversie tra di esse o con i loro clienti. L’ambito territoriale di riferimento di una Camera di Commercio è molto variabile. Può andare da una città a una circoscrizione di livello intermedio. Ad una Provincia, come in Italia. A Regioni. O, Contee. In altre realtà. Fino ad un intero Stato. Esistono, inoltre, Camere di Commercio internazionali. Anche il numero di imprese aderenti può variare notevolmente. Dall’ordine delle decine fino a quello delle centinaia di migliaia. Le Camere di Commercio possono essere a loro volta associate in organizzazioni nazionali, come Unioncamere in Italia, o internazionali, come Eurochambres a livello europeo e l’International Chamber of Commerce (ICC) a livello mondiale.
Il presidente De Blasio pensa ai suoi commercianti. Ai commercianti della provincia di Benevento. In relazione alla decisa fusione delle Camere di Commercio di Avellino e Benevento. È addolorato. E sbotta… “È un altro atto che mortifica la Provincia e la sua dignità. Non solo. Mortifica me, commerciante, e i miei colleghi commercianti!” “Perché è stato fatto? Qual è la ragione che sostiene la fusione?” “Quali le cause?” “In vero non se ne vede alcuna! Solo voler mortificare una provincia! E mortificare la categoria dei commercianti. Mortificare i singoli commercianti. Le singole imprese. Ripeto… anche io, nel mio piccolo, mi sento offeso! Come uomo! Mi sento ancora di più offeso, come commerciante! Ho sempre saputo che la vera democrazia è quella che promuove l’autonomia. L’autonomia territoriale. L’autonomia sociale, delle categorie economiche. In questo passaggio, la mia autonomia di uomo e di commerciante, mi chiedo, è stata rispettata? O, è stata, viceversa, volutamente offesa e schiacciata?
Come reagire? Intanto, per via razionale. Per le vie della discussione e della regione. Rivolgo un accorato appello alla Regione ed al Sistema delle Autonomie Locali perché ritornino sulle loro decisioni. Decisioni e decisione sbagliata. Sbagliatissima! Vorrei che la Regione, gli Enti Locali chiamassero i consigli Regionali, Provinciali e Comunali a discutere di questa vicenda. In sedute aperte alle quali si rende possibile ai cittadini di partecipare e di esprimere la loro opinione. E ancor di più, in sedute aperte alla partecipazione dei commercianti. Nelle quali, liberamente, le imprese mercantili possono, sul tema, esprimere le loro opinioni. Quindi… Non decisioni solitarie! La democrazia vuole corresponsabilità! Vuole codecisioni! Alla fine di questo processo democratico ognuno potrà assumersi le proprie responsabilità! E… i politici… abbiano a mente che le elezioni sono prossime. Dietro l’angolo. Si celebreranno a marzo 2023.
Mi rivolgo anche alla Chiesa. In particolare agli eccellentissimi Vescovi delle province di Benevento e di Avellino. Si sono riuniti molte volte, i monsignori Vescovi di queste province. Hanno ragionato ed approfondito la tematica dello sviluppo. Noi li abbiamo eseguito e li seguiamo come fedeli affidati e affidabili. Ora, però… rispetto a questo tema della fusione, meglio della cancellazione dell’autonomia delle Camere di Commercio che investe pienamente la funzione dello sviluppo delle zone interne, cosa dicono? Non ho sentito verbo! C’è una parola che le Loro eccellenze, che i Monsignori Vescovi possono dire a riguardo?
Resta l’offesa dell’esclusione dalla decisione. Resta l’arroganza di un atto solitario! Sicché… Non rimane, per un cristiano come me, penso, per tutti noi cristiani rivolgersi allo Spirito Santo. Unire le forze anche con i fedeli di altre confessioni, unirci ai non credenti per un rilancio dell’etica comportamentale pubblica. Diversa. Rispetto a quella esibita. Diametralmente diversa. Più democratica. Più coinvolgente. E… Conquistatala, difenderla e diffonderla con coriaceità. Da ultimo un invito… un invito alle persone di buona volontà ad aggregarsi, a stare insieme, a formare un nuovo movimento d’opinione per un nuovo inizio. Questa società ci piace poco.