Accadde oggi: 5 aprile 1994, muore Kurt Cobain, poeta grunge

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La sua morte resta tutt’ora avvolta nel mistero, e tutti ricordano dov’erano, cosa stavano facendo quando sentirono la terribile notizia. Quella di Kurt Cobain è una morte che ha cambiato la storia della musica mondiale, creando una profonda frattura tra il prima e il dopo. Kurt Cobain aveva soltanto 27 anni, allora, e del suo ultimo giorno di vita si conosce ben poco. Il 5 aprile 1994 Cobain iniettò nel suo sangue una dose altissima di eroina, pari a 1,52 milligrammi/litro, a cui aggiunse anche del Valium. Nel pomeriggio il frontman dei Nirvana, dopo aver scritto una lettera dedicata a Boddah, il suo amico immaginario, si autoinflisse un colpo di fucile alla testa, perdendo la vita. All’interno della lettera al suo Boddah trovano spazio i diversi aspetti della psicologia del cantante dei Nirvana, le sfumature del suo pensiero, l’insofferenza per il mercato discografico e per i palchi. Il suo dramma interiore. Fino a quel “VI AMO”, riferito alla moglie Courtney Love e alla piccola figlia Frances Bean Cobain, di soli due anni. Il cadavere di Kurt fu ritrovato all’interno della serra, nei pressi del garage, soltanto tre giorni dopo la sua morte, l’8 aprile del 1994. A ritrovarlo fu Gary Smith, elettricista della Veca Electric, giunto presso l’abitazione per installare l’impianto di illuminazione. In un primo momento, l’elettricista pensò che Cobain fosse solo addormentato: c’era sangue che fuoriusciva da naso e orecchio, ma nessun altro segno particolare denotava la sua morte.

L’ispettore Tom Grant ha sempre pensato che la lettera scritta all’amico immaginario Boddah non fosse una vera e propria lettera di suicidio, ma uno scitto che preannunciava il suo addio alla musica. Gli elementi che fecero pensare all’atto suicida furono due: il fucile a pompa Remington M-11 calibro 20 e l’esame tossicologico, che confermò che la morte era avvenuta per un colpo autoinflitto alla testa. Meno di sei mesi prima, nel novembre del 1993, Kurt Cobain, si era esibito con i Nirvana nel programma MTV Unplugged in New York, considerato dai più il loro miglior concerto. L’ultima apparizione televisiva dei Nirvana, però, fu in Italia, il 23 febbraio 1994: si esibirono su Rai 3 nel programma Tunnel, condotto da Serena Dandini, cantando Serve the Servants e Dumb. Nel documentario Chi ha ucciso Kurt Cobain? La conduttrice ricordò così l’incontro con Kurt: “Ebbi l’impressione di una persona di una sensibilità estrema, indifesa, che difficilmente riuscivi a guardare negli occhi, con uno sguardo di paura come di un cucciolo braccato dal mondo”.









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