Ecco cosa hanno in comune Telese, Mussolini e l’ospedale Gaslini di Genova

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Dov’è oggi il parcheggio della stazione di Telese Terme, compresa l’area dell’antistante Liceo, sorgeva fino a circa gli anni ’80 un imponente edificio che per diversi anni aveva caratterizzato la storia industriale di Telese (come si chiamava allora). Abbandonato da anni, l’edificio era poco più di uno scheletro, buono per essere considerato oggi un notevole reperto di archeologia industriale. Nelle stanze che si affacciavano su lato stazione c’erano gli uffici ancora pieni di carte, registri con date, timbri e firme.
La parte più interessante e più intrigante per noi piccoli erano le profonde vasche, collocate in capannoni di cemento, dove si poteva scendere con delle scalette in ferro. Simili a piscine, non erano delle vere e proprie vasche ma delle buche che dovevano essere state gli alloggiamenti dei macchinari, perché in quell’edificio si lavorava prevalentemente la sansa.

L’edificio in questione era L’Oleificio Gaslini. In realtà, la ditta Fratelli Gaslini, con sede in Genova, nata il 12 gennaio 1916, tra il 1934 e il 1940 acquistò diversi stabilimenti come quelli di Monopoli, Castellammare di Stabia, Porto San Giorgio, Mestre, Brescia, Catanzaro Marina e i magazzini di Porto Torres, Cosenza e Telese, nei quali lavorare la sansa: originariamente la sansa di olive era considerata a tutti gli effetti un rifiuto destinato alla concimazione dei terreni o all’alimentazione animale.

Gerolamo Gaslini, che già era titolare di una solida azienda che produceva olio di semi, aveva acquistato nel 1921 i diritti di sfruttamento di un brevetto tedesco che consentiva di estrarre olio da masse grasse. Il brevetto era destinato alla lavorazione dei residui della spremitura meccanica dei semi oleosi: Gaslini lo utilizzò per la sansa e divenne ricco. Nel 1921 prese contatti con il presidente degli Ospedali civili di Genova, Sig. Moresco. Il suo progetto era costruire una struttura dedicata alla “cura, difesa e assistenza dell’infanzia e della fanciullezza”.
Gaslini voleva dedicare questa struttura alla figlia scomparsa prematuramente nello stesso anno, a causa di una peritonite che non era stata individuata né curata in tempo; nel 1938 presentò a Mussolini un articolato memoriale, “La questione dell’olio”, in cui si sosteneva che la lavorazione delle sanse avrebbe consentito all’Italia di ottenere notevoli benefici, primo fra tutti la diminuzione dell’importazione dei semi oleosi. Un richiamo forte per Mussolini che già iniziava a pensare a una economia nettamente autarchica caratterizzata dalla limitazione delle importazioni delle materie prime. Mussolini rese possibile la costruzione del moderno ospedale. In seguito, con parere del consiglio superiore di sanità, fece introdurre per la prima volta la classificazione ufficiale degli oli di oliva includendo a pieno titolo tra essi l’olio di sansa che si trasformò in un notevole vantaggio economico per la Gaslini S.P.A.

L’edificio di Telese era un magazzino destinato allo stipamento delle merci che, caricate su carri, attraverso uno snodo ferroviario si connetteva con il tratto, all’inizio della discesa, dell’odierno sottopasso della ferrovia che arrivava alle terme, raggiungendo lo scalo merci della stazione per proseguire per Genova.









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