La Ciclovia del Volturno, il percorso lento e dolce che porta al cuore degli Appennini

Condividi articolo

Se sei un appassionato di turismo all’aria aperta, e ancor meglio di ciclismo, devi assolutamente provare la Ciclovia del Volturno: realizzata dall’Associazione MTB & Trekking Volturno, questa parte dalle sorgenti del Volturno in Molise, a 567 metri sul mare, e arriva fino a Capua. È una delle ciclovie più lunghe del centro-sud Italia. Un percorso per gli amanti della lentezza e della dolcezza del paesaggio, tra borghi storici, sorgenti, montagne, vigneti e abbazie. Ve ne presentiamo il percorso, testo tratto da bicitalia.org.

“Il percorso si sviluppa nella parte intermedia del fiume Volturno seguendo un corridoio studiato e attrezzato dall’associazione Mtb & Trekking Volturno all’interno di un interessante progetto di ciclovia autogestita. Il percorso prende il via ai piedi del Monte Azzone, confine di tre regioni: Abruzzo, Lazio e Molise. All’inizio si pedala su una stradina sterrata che segue il corso del Volturno per tre chilometri, costeggiando gli scavi della città monastica di Castel San Vincenzo.

Quando si attraversa la piccola frazione di Cartiera la strada diventa asfaltata e, dopo aver superato Cerro al Volturno, comincia anche a salire. Attraversiamo i paesi di Petrara e Valloni prima di immetterci in un tratto vallonato, più divertente che impegnativo. In prossimità di Ponte Rosso riecco il Volturno che ci accompagna fino alla diga di Ripaspaccata e, poi, a Taverna di Roccaravindola. Ovunque la segnaletica è ottima: tra tabelle direzionali e informative, segnavia e piantine ci sono un migliaio di cartelli lungo il percorso.

Si prosegue sui tratti pianeggianti dei comuni di Venafro, Sesto Campano e Presenzano. Qui si può visitare la centrale elettrica dell’Enel: il centro visite si trova a soli 500 metri dalla ciclabile. Anche senza fermarsi, comunque, si ha la possibilità di osservare l’invaso inferiore della centrale visto che la pista lo costeggia per circa 300 metri.

Vairano Patenora, situato quasi a metà del percorso (esattamente a 65 chilometri dalla partenza), è la base logistica ideale per spezzare il viaggio. Infatti è facilmente raggiungibile con il treno, i bus (molto buoni i collegamenti con Napoli Roma e Pescara) e in auto, visto che l’uscita Caianello dell’autostrada A1 si trova poco lontano.

Più avanti si costeggia un canale di irrigazione del Consorzio di Bonifica, qui siamo nuovamente su sterrato ma il fondo è abbastanza compatto e non dà alcun problema. Si passano i comuni di Raviscanina, S. Angelo d’Alife e Alife, il cui centro storico circondato da cinta muraria di epoca romana dista un paio di chilometri della ciclovia. A Castel Campagnano il ciclista deve affrontare le ultime fatiche: infatti, in prossimità della caratteristica frazione di Squille, comincia una serie di piccole salite che vanno avanti anche ne territori dei comuni di Caiazzo, Piana di Monteverna, Castel di Sasso, Pontelatone e Bellona. Il capolinea è annunciato dal Ponte Annibale, sul Vulturno, che segna l’ingresso a Capua”.









Print Friendly, PDF & Email