Benvenuti nel Sannio: Foglianise (FOTO)

postato in: Benvenuti nel Sannio | 0
Condividi articolo
L’Eremo di San Michele Arcangelo.
Foto di Angelo Piazza

Caro turista che sei venuto a visitare il Sannio, benvenuto a Foglianise, piccolo paese circondato dai monti del Taburno. Un borgo che basa la sua economia prevalentemente sull’agricoltura e sul commercio ed è dominato dalle pareti rocciose del monte Caruso ove, a mezza costa, è ubicata la chiesa rupestre di San Michele Arcangelo. Il culto del santo risale all’VIII – IX secolo e fu esercitato dapprima in una grotta naturale, davanti al cui ingresso venne costruita una chiesa già esistente nella seconda metà del XVI secolo.

Il miglior periodo dello sviluppo del paesino fu quello longobardo anche se un’epigrafe latina dedicata alla dea Fortuna Folianensis, probabilmente del III secolo, fa risalire il toponimo all’epoca romana, e in particolare al patrizio Folius Oriens, proprietario di terreni nella zona.
Il villaggio ebbe il suo maggiore sviluppo economico e sociale in epoca romana, soprattutto nel III e IV secolo, grazie al passaggio di un braccio della Via Latina che univa Benevento con l’antica città di Telesia. Del villaggio romano rimangono alcune iscrizioni, una stele funeraria, i resti di un serbatoio idrico. Nel 369 un forte terremoto distrusse il burgus, radendolo al suolo, e ciò avvenne anche per molti altri paesi del Sannio.

È qui che ogni 16 agosto si svolge una festa in onore di San Rocco, per ringraziarlo per il raccolto con offerte di grano. Una festa dalle caratteristiche uniche: qui, in questo piccolo e umile paese, molto accogliente e generoso, ottimo clima, cibo, vino buono, e l’eccellente olio d’oliva accolgono visitatori da ogni dove. Una sfilata di carri e un lungo cartellone di spettacoli ed eventi sono all’insegna della tradizionale ricorrenza foglianesaria. I celebri carri di grano riproducono una miniatura di monumenti famosi, facciate di cattedrali, strumenti agricoli che riguardano la mietitura, oppure danno vita a immagini di fantasia. Coloro che sono addetti all’intreccio degli steli di grano, rigorosamente a mano e senza l’ausilio di alcun macchinario, realizzano veri e propri capolavori su un’anima in legno, dando forma a diverse strutture, trame e ricami impagliati.









Print Friendly, PDF & Email