Riti Settennali, i Campanelli: domenica 2 giugno la prima uscita. Il calendario e la tradizione

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È prevista per domenica 2 giugno, in concomitanza con la giornata del Corpus Domini 2024, l’uscita dei Campanelli a Guardia Sanframondi, che per la prima volta coinvolgeranno cittadini e fedeli del Rione Croce. A darne notizia il parroco, don Giustino Di Santo.

“Al termine della messa delle ore 8.30 – la comunicazione del Santuario – avrà luogo la prima processione dei campanelli. Il corteo, partendo dal Santuario dell’Assunta, percorrerà le strade del Rione Croce per radunare la popolazione e invitare i singoli fedeli ad una preparazione sempre più intensa in vista delle celebrazioni settennali che si terranno dal 19 al 25 agosto. Nelle domeniche successive i campanelli percorreranno le strade del Rione Portella (9 giugno), del Rione Fontanella (16 giugno) e del Rione Piazza (23 giugno)”.

Quelli di Guardia sono i campanelli per antonomasia, simbolo dell’amore di un popolo verso la sua Vergine, manifestazione di una radicata tradizione di fede e devozione che si rinnova da secoli. Un suono melodioso che apre il cuore a sentimenti di amore e di pace.
“… E, in vero, un fremito corre per le vene al suono di quei campanelli; i corpi si curvano come sotto l’impulso d’una forza misteriosa; una compunzione sincera, una profonda emozione si impossessa del cuore umano… Coi rintocchi or celeri or lenti, fanno provare all’uomo ogni più svariato affetto: fanno vedere l’abisso della nullità umana, fanno sentire il fascino delle celesti cose…”. Questa è la descrizione poetica di padre Adolfo De Blasio, sacerdote e studioso di Guardia Sanframondi, poetica sì, come poetico è il suono di queste piccole ma grandi campane, e poetica è altresì l’apertura dell’animo e del cuore di tutti i guardiesi a ogni scampanellio. Poetica è la loro sonorità, certamente non avvicinabile a qualsiasi altro campanello.

“Nell’immaginario collettivo – sottolinea padre Giustino – l’uscita dei campanelli segna lo scoccare del tempo cronologico, che diventa sempre più breve, in cui, alla preparazione esteriore, organizzativa e logistica, bisogna aggiungere, con intensità crescente, anche quella interiore. Come sempre nella nostra storia, i campanelli fanno prendere consapevolezza dell’imminenza dei Riti settennali, e annunciano a tutti i guardiesi che sono convocati a prendere parte, ognuno con le sue forze e capacità, ad un evento popolare e collettivo che ci fa sentire sempre di più popolo di Dio in cammino”.

Secondo la tradizione storica, furono  rinvenuti insieme alla statua della Madonna Assunta nel territorio di Limata, borgo ridotto in macerie in seguito al suo abbandono causato dallo scoppio di una tremenda epidemia, oggi nel territorio limitrofo a San Lorenzo Maggiore. Sono due campanelli, diversi in quanto a grandezza, di dimensioni non notevoli, legati a un unico sostegno di legno con delle impugnature metalliche ai lati, grazie alle quali risultano facilmente trasportabili, oggi collocati all’interno del santuario dell’Assunta, proprio sotto la nicchia della Vergine. Sulla fascia di quello più grande è riportato l’anno di fusione e una scritta a rilievo, Jesus Maria-1048. Entrambi, invece, recano la stessa incisione, Assunta e Pietro Pascale. Molte le ipotesi su chi fossero davvero questi personaggi, tra le più probabili quella che si potesse trattare di due offerenti all’Assunta.
Su ognuno dei due campanelli vi sono semplici decorazioni a rilievo, con l’immagine della Madonna. La religiosità popolare attribuisce ai campanelli il compito di convocare la comunità per una pubblica preghiera, come in particolari casi di calamità. Tutti ricorderanno quanto accaduto nel 2020, il periodo più difficile per l’umanità degli ultimi decenni, il covid e l’indimenticabile lockdown.









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