“O surdato ‘nnammurato”, il film che vide la città di Telese protagonista

Condividi articolo

Agli inizi degli anni ’80, le Terme di Telese si trasformarono in un set cinematografico, per una storia in musica del tipo “musicarelli”, film musicali molto in voga negli anni Settanta/Ottanta: “O surdato ‘nnammurato” (Il soldato innamorato), un film sentimentale i cui protagonisti principali erano Franco Cipriani, un cantante artista partenopeo che oggi si ascriverebbe ai neomelodici, e Annie Belle, pseudonimo di Annie Brilland, un’attrice francese che ebbe il suo periodo di massima notorietà negli anni Settanta e Ottanta, spaziando tra vari generi.

Il film era diretto da Ninì Grassia, produttore napoletano, che aveva esordito nel mondo dello spettacolo suonando il pianoforte in uno dei gruppi facenti parte del “Clan” di Adriano Celentano. Nel 1976 diventò agente teatrale e cinematografico e nel 1980 iniziò la sua attività di regista. Grassia diresse i primi tre film musicali e d’amore interpretati dal cantante Nino D’Angelo: Celebrità, L’Ave Maria e Lo Studente, pellicole che riscossero un discreto successo.

La storia del film è costruita sulla falsa riga della famosa canzone in lingua napoletana, scritta dal poeta Aniello Califano e musicato da Enrico Cannio nel 1915. La canzone descriveva la tristezza di un soldato che combatte al fronte durante la Prima guerra mondiale e che soffre per la lontananza dalla donna di cui era innamorato. Al contrario, Franco Cipriani (nel film Franco Russo), partito per svolgere il servizio militare a Telese, promette alla fidanzata Maria che la distanza non farà spegnere il suo amore per lei, e che le spedirà una lettera al giorno, ma durante una libera uscita, conosce un’altra ragazza, Daniela, figlia del comandante. I due si innamorano e decidono di sposarsi quando Franco avrà terminato il servizio militare. Intanto, la sua fidanzata, Maria, che non riceve più lettere né telefonate da Franco, sospettosa che abbia un’altra donna, decide di andare a controllare di persona. Arrivata a Telese, scopre la relazione che questo ha con Daniela. Sconvolta, decide di non volerne più saperne di lui. Alla fine, l’amore vince su tutto e Franco, congedato dal servizio militare, torna a casa e durante una festa organizzata dai suoi amici per il suo ritorno, dopo aver cantato una canzone, si riavvicina a Maria e i due scappano via.

Le strutture termali si prestarono ad essere la location ideale per il film, le cui riprese durarono alcuni mesi. L’edificio dei bagni caldi si trasformò nel corpo centrale della caserma, i corridoi e le stanze dove normalmente si affollavano i bagnanti divennero le camerate dei soldati, e i laboratori medici, i luoghi delle visite mediche per le reclute. Nel parco si tenevano le esercitazioni e l’entrata alle terme fu mascherata da ingresso alla caserma di un fantasioso 99° reggimento di fanteria. Nel bar si incontravano i soldati in libera uscita e il Grand Hotel Telese fu il palcoscenico per le esibizioni di Cipriani nelle vesti di soldato-cantante. Alcune scene furono riprese alle Terme vecchie e al lago e la stazione fu più volte inquadrata per gli arrivi e le partenze che portavano i protagonisti con il treno da Napoli a Telese.

Il film girato negli anni Ottanta vedeva nel cast numerosi comici partenopei che apparivano nelle tv private napoletane d’allora, come Canale 21 e Tele Capri che in quegli anni godevano di una certa rinomanza e visibilità facendo ascolti discreti; l’attore Gino Rivieccio, ad esempio, fu lanciato da Grassia proprio grazie alla partecipazione al film, e poi l’attrice Bianca Sollazzo, in coppia con Lino Crispo, con il quale formava una affermata coppia di comici. Altra duo famoso, i comici Renato Rutigliano e Benedetto Casillo dei “Sadici Piangenti”. Curiosità: nella foto di copertina appaiono alcuni, allora, ragazzi di Telese: provate a riconoscerli!









Print Friendly, PDF & Email