Benvenuti nel Sannio: i cecatielli o cavatelli (FOTO)

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Cecatielli al sugo fatti ad Apice.
Foto di Filiberto Parente

Continua il viaggio turistico nella gastronomia del Sannio, un servizio di qualità offerto da Fremondoweb. Questa volta attiriamo l’attenzione dei visitatori con la degustazione dei cecatielli, gnocchetti o cavatelli, poco importa, la pasta dei poveri: nell’antichità, infatti, le massaie li preparavano a mano, come ancora oggi si usa, con gli ingredienti che mai mancavano nelle dispense di ogni famiglia. Una pasta fresca e ottima da gustare di cui oggi vi racconto anche la leggenda della sua origine.

Si narra che tanto tempo fa, durante un litigio, una donna molto arrabbiata con il marito per i continui tradimenti, mentre preparava l’impasto per fare la pasta fresca, cominciò a maneggiarla con così tanta forza e precisione, come a voler accecare una persona, da dar vita al nucleo dei famosi gnocchi cavati del Sannio. Gesti che ancora oggi sono necessari per produrre l’ottimo impasto che genera un piatto dal sapore unico e inconfondibile.

I cecatielli nascono dal grano duro maturato al sole delle campagne sannite. Un tempo, infatti, il grano veniva lasciato essiccare alla luce solare, prima per stenderlo, poi per arrivare all’asciugatura. Il procedimento dell’impasto richiede una notevole abilità, con movimenti lenti, articolati e innanzitutto precisi. Olio di gomito, dunque, e tanta esperienza, uniti a una eccezionale passione, danno origine a un sapore unico e genuino.









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