Nocino e trecce d’aglio per la notte di San Giovanni

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La notte di San Giovanni è considerata da sempre la più magica dell’anno e tante sono le tradizioni e le superstizioni legate a questo santo. San Giovanni si celebra tra due giorni, nel pieno solstizio d’estate, quando il confine tra il mondo naturale e quello sovrannaturale si assottiglia. Una notte propizia per rituali che sono toccasana per la salute e sortilegi, la notte delle streghe. Questo perché proprio durante questa magica notte, a Benevento le streghe si riunivano intorno al famoso Noce, in un mitico sabba. E non è un caso che dal 24 cominci l’infusione del nocino, tradizionale liquore di noci, tutto campano.

Secondo la tradizione, 24 noci servono a prepararlo e a salire sull’albero di noce, a piedi nudi, per raccogliere a mano i frutti più belli senza intaccare la buccia, deve essere la donna più esperta nella preparazione del liquore. Vanno scelte  le noci ancora verdi perché si trovano nel momento migliore con i profumi derivanti dalla maggior presenza di linfa, oli e vitamine.

Una superstizione legata a San Giovanni è quella che riguarda l’aglio che, a causa del suo forte odore dato da forme particolari di zolfo, è da sempre collegato al mondo magico popolato da spiriti buoni e cattivi. Dai racconti tramandati dalle nonne, a mezzanotte o comunque nel giorno di San Giovanni, si deve comprare l’aglio perché “Chi non compra l’aglio di San Giovanni, sarà poveretto tutto l’anno!”. Un detto che spinge ancora oggi molte persone, che tengono a tradizioni e superstizioni, ad acquistare almeno una testa d’aglio, per avere soldi tutti l’anno. Un po’ come le lenticchie a Capodanno. Talvolta viene anche regalato alle persone della famiglia per augurare un anno fortunato e prospero. L’aglio, potente contro i sortilegi, propizia l’arrivo di denaro.









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