Immagini dal Sannio: i laghi matesini, dolci perle d’acqua dai riflessi policromi

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Il lago di Letino, foto di copertina di Barbara Serafini

Il massiccio del Matese è ricco di riserve d’acqua, bacini, torrenti, fiumi, laghi. E proprio questi ultimi sono considerati alla stregua di perle luminose, dolci e azzurre che si distaccano, con i loro riflessi policromi, dall’intenso colore verdeggiante che circonda tutto intorno. Il Parco regionale del Matese, fra montagne e colline ricoperte di svariati riflessi di verde più o meno intenso, è attraversato dalla strada che dal lago di Gallo Matese taglia l’area lacustre e montanara. Se si è amanti della natura, delle escursioni, o di semplici passeggiati a contatto con la vita vegetativa, faunistica, e naturalistica, se si preferisce muoversi in mountain bike, praticare trekking, sci d’erba o quello alpino, si è nel posto giusto. Proprio qui, inoltre, si può scegliere tra una passeggiata a cavallo o di volare su un deltaplano, o ancora di fare un’escursione speleologica nel Pozzo della neve, chiamato anche l’Abisso dei sogni o la Grotta dei Padri carismatici, per calarsi nelle viscere della terra, dopo aver ammirato le bellissime faggete matesine. Un luogo ameno, circondato da luoghi selvaggi, paesaggi meravigliosi dove la roccia calcarea dell’Appenino è segnata dalla presenza dei lupi e i cieli tersi sorvegliano il volo delle aquile reali. Scorci fantastici, laghi azzurri, borghi storici e caratteristici, come Cusano Mutri oppure Caiazzo, Letino o San Gregorio Matese. Un’area protetta che supera i 33mila ettari e, tra le cime più alte, vede il Monte Miletto o il Monte Mutria, confine territoriale tra la regione Campania e quella del Molise.

All’inizio del percorso si resta stupiti da luoghi incantati e molto spesso nascosti, oppure poco pubblicizzati. La Cipresseta di Fontegreca è davvero un incanto, con i suoi splendidi oliveti, ricca di acqua e terra fertile, anfratti e roccia scavata. Essa nasconde un tragitto lungo circa 3 chilometri che si inerpica in salita con un dislivello di quasi 200 metri, ed è un luogo ideale dove riposarsi in tutta serenità, grazie alle sue piscine naturali e cascatelle. Un vero e proprio miracolo idrico che deriva dal fiume Sava che attraversa il Bosco Zappini, ricco di cipressi della rara varietà Horizontalis, dalla chioma allargata e dai rami lunghi. Seguendo il sentiero ombroso lungo il fiume si incontra la cappella della Madonna dei Cipressi, datata al XIV secolo, santuario con un’antichissima storia da raccontare nel quale è possibile ammirare le maioliche, le reliquie e i resti delle celle monastiche. Nel lago artificiale di Gallo Matese c’è la possibilità di dedicarsi alle attività della pesca, oltre che alla canoa. Trote, carpe, lucci, fenicotteri rosa e simpatiche cicogne dimorano in questa distesa d’acqua. Gallo è un paesino che conta poco più di 500 anime, una zona che merita una sosta per la Forra del pesco rosso, un contrafforte calcareo che si sviluppa per oltre un chilometro con un dislivello di 300 metri e costituito principalmente da ferrite. Le pareti creano un canyon con cascate e vasche naturali, perfetto per praticare torrentismo. Il borgo è caratteristico per una tradizione culinaria tutta sua: tagliatelle con fagioli e cotiche, polenta dura con i fagioli, verdura e salsiccia, e produzioni tipiche di caciocavalli e pecorino.

Poco più a sud c’è il piccolo borgo di Letino, che non arriva a 700 abitanti, in cui la vita si concentra nel bar del paese e al bocciodromo comunale. Un paese arroccato a quasi mille metri sul livello del mare, la cui popolazione molto probabilmente è da considerarsi erede di quei sanniti che per primi si insediarono in questo territorio. Letino vanta una cultura popolare caratteristica e rinomata, con i costumi tipici dai colori accesi e ben decorati. Questi abiti vengono sfoggiati nei riti estivi che si celebrano ancora tutt’oggi, i quali rappresentano la memoria storica dell’arte del corteggiamento, per quei ragazzi che hanno voglia di impararla, intraprenderla e poi sposarsi. Per poter visitare il castello di Letino bisogna continuare a salire, a circa 1200 metri. Lì troviamo le sue torri di avvistamento che con le imponenti mura proteggono anche il santuario di Santa Maria del Castello. Ed ecco il lago, circondato da strade strette, e nei pressi le Grotte di Cauto, con due gallerie percorribili: quella superiore, che corrisponde al vecchio percorso del fiume Lete, che fra stretti e piccoli canyon e piscine d’acqua si addentra in uno scuro percorso alto trenta metri e costellato di stalagmiti e stalattiti, e quella inferiore nella quale si vedono i crostacei dal guscio bianco, forme di vita speciali che non hanno occhi. Letino, grazie alla sua rigogliosa natura e al bellissimo panorama di cui si circonda, si è aggiudicato la Bandiera Arancione assegnata dal Touring Club Italiano.

Francesca e Alessandro in un’attività di equitazione sul lago Matese, foto di Nicola Conte

Il lago del Matese è nel cuore del Parco, simbolo del bellissimo scenario matesino, originatosi dalle nevi del monte Miletto e della Gallinola e da alcune sorgenti perenni, e ha aumentato la sua portata anche grazie all’intervento dell’uomo che mai ne ha distrutto il suo equilibrio naturale. Si tratta del lago carsico italiano più elevato e da questo punto si gode di un panorama mozzafiato, contornato dalle cime dei monti, offrendo uno scenario dal sapore alpino. Situato nei comuni di San Gregorio Matese e Castello del Matese, da esso partono decine di sentieri e mulattiere, alcuni segnalati dal Club Alpino Italiano. Il lago ha un’estensione che varia a seconda delle stagioni. Canoe, kajak, escursioni sulla superficie lacustre sono quelle esperienze da provare almeno una volta, per potersi immergere nella splendida natura tra acque limpide e paesaggi mozzafiato. Da non perdere una visita al Parco d’Amore, immerso nella faggeta immensa, nella quale si calava anche la povera e bella Marianella che, come dice la leggenda, fu uccisa da un nobile uomo, brutto e potente, perché da lei rifiutato. Affacciandosi dal belvedere di Miralago si può ammirare il lago in tutto il suo splendore, incastonato tra le montagne. Un altro bellissimo panorama si gode da Scogliera, una zona particolare che offre anche l’opportunità per il birdwatching. A Castello del Matese si gode della bella vista sulle valli di Rivo e del Torano e c’è la possibilità di visitare le rovine del castello medievale che porta traccia della dominazione normanna.









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