#iorestoacasa ma vado a… Cusano Mutri

Condividi articolo

Il sabato mattina torna con immensa gioia la rubrica #iorestoacasa ma vado a… che, comodamente seduti dal divano di casa nostra, così come disposizioni governative vogliono, ci fa viaggiare nel Sannio, oggi in particolare nella valle del Titerno, sotto le montagne spruzzate di neve del Matese, nello stupendo borgo medievale che non si può assolutamente perdere, almeno una volta nella vita. In questa bella giornata di primavera, #iorestoacasa ma vado a… Cusano Mutri, a circa 450 metri sul livello del mare, comune che rientra nel Parco Regionale del Matese, meraviglioso e ameno territorio dai luoghi selvaggi e paesaggi dolci, con le valli e le montagne tutte intorno che la rendono regina del massiccio matesino campano. Anche per la redazione di questo viaggio virtuale in territorio cusanese, ringrazio tutti gli autori delle foto, questa è una rubrica che nasce proprio grazie al contributo dei cittadini che hanno voglia di esporre qualcosa di bello e caratteristico, dando vita alla bellissima galleria d’immagini che la caratterizza. Ringrazio gli stessi autori delle foto per avermi aiutato a ricostruire eventi e informazioni di Cusano, in particolare Liliana Puglia, Giuseppe Del Nigro e Giovanni Mastrillo, pazienti a soddisfare ogni mia richiesta senza i quali mai avrei potuto redigere questo scritto.

Cusano Mutri ha avuto origine, molto probabilmente, dalla città sannita Cossa, il cui significato sarebbe Coppa, se si pensa alla sua configurazione a livello topografico, da cui Cosano, città distrutta dai Romani nel 214 a.C. insieme alla città di Telesia. Il suo abitato in origine era situato in un piccolo forte, atto a proteggersi dagli attacchi saraceni provenienti dalla valle sottostante. Le prime notizie storiche fondate si hanno circa nel 490 d.C., quando Papa Felice III invitò un sacerdote a celebrare una Santa Messa nella cappella del castrum, il castello. Agli inizi dell’VIII secolo vi si insediarono alcuni benedettini che si stanziarono nella chiesa di Santa Maria del Castagneto, proprio mentre nelle campagne sorsero più di una dozzina di nuclei abitati, in cui prevalevano i luoghi di culto. Eppure, fu durante il periodo dei longobardi e quello successivo dei normanni, che il borgo di Cusano Mutri conobbe il suo massimo splendore, grazie alla costruzione di numerose chiese, torri, e delle mura di cinta che proteggevano l’abitato che era così come tutti noi oggi conosciamo, dato che il paese scampò al terribile terremoto del 5 giugno 1688, che distrusse quasi tutti i paesi del circondario, situati più a valle. Fu feudo della famiglia Sanframondo fino alla metà del 1400 e successivamente furono molteplici i suoi feudatari, dimostrando il grande e forte spirito libertario della sua popolazione che seppe conquistarsi rilevanti autonomie e un buon livello di benessere. E questo suo benessere derivò dallo sfruttamento in pieno delle risorse locali, dalla pastorizia all’industria della lana. Nella seconda metà del Settecento cominciò un periodo di lenta decadenza per la comunità cusanese, quando il sistema della transumanza ebbe un brusco arresto a causa di privatizzazioni doganali dalla Capitanata. Con l’Unità d’Italia cominciò a estendersi un vero e proprio fenomeno migratorio che persiste tutt’oggi.

Cusano Mutri conserva ancora oggi il fascino medievale dei tempi passati. Il suo centro storico, caratterizzato dalle sue tipiche case bianche in pietra, è un vero dedalo di viuzze e scalinate da salire e scendere e poi risalire, ma  da cui, all’improvviso, si affacciano slarghi, piazze e chiese. La Porta di Mezzo è una porta semplice, costituita da un semplice architrave in pietra che un tempo divideva l’abitato medievale da quello che nel Quattrocento si espandeva, e che si eleva sulla scalinata di Cusano, detta Vicinato Lungo e da cui si procede ammirando i suoi suggestivi angoli che mano mano riservano meravigliose sorprese. Al centro del paese è la bella e caratteristica Piazza Roma, scenografica piazza a forma di anfiteatro con diverse rampe di scale in pietra viva che confluiscono su più pianerottoli lungo la salita. Questa caratteristica piazza è circondata da antichi palazzi in pietra disposti in verticale che la rendono sicuramente una delle piazze più suggestive del paese. Sempre a proposito delle piazze del bel centro storico, Piazza Lago si trova nella parte alta del borgo e ospita i resti del  castello marchesale costruito su di una grande morgia. Una targa attaccata alla parete recita: “Antico Castello Medievale – Palazzo Marchesale con i resti dell’Antica Torre Alto Medioevale”. In un anfratto di tale macigno roccioso è possibile vedere una riproduzione della Grotta di Lourdes, al di sotto della quale si trova una bellissima fontana con una conchiglia che indica che la fontana era pubblica. Infatti, per capire se le fontane fossero pubbliche o private, su queste si mettevano dei contrassegni: le conchiglie indicavano lo stato pubblico mentre le fontane contrassegnate con un fiore erano private. Via Ripa richiama un sentiero pedonale che collega Piazza Lago con il borgo: è un caratteristico e bellissimo tratto di Cusano lungo il cui percorso sono ben visibili una torre di origine medievale recentemente restaurata e i palazzi storici a strapiombo sulla roccia viva. Delle origini dell’antico castrum, i cui ruderi per lo più ricoperti di vegetazione si affacciano in Piazza Lago, non vi sono testimonianze, a prescindere dalla suddetta citazione riguardante la Santa Messa voluta dal Papa Felice III, il quale nel 490 elesse il primo parroco della Chiesa di San Pietro. Quest’ultima è adiacente al castello, e un tempo i feudatari vi accedevano tramite un passaggio interno.

La Chiesa di San Pietro e Paolo è proprio la chiesa più antica di Cusano Mutri, che si issa come un vessillo, a guardia di Cusano Mutri, nella parte più alta del paese dominando tutta la valle intorno. Edificata nel 550 d.C. ma più volte rimaneggiata, è di tipo basilicale con tre navate. Custodisce un ammirevole altare maggiore, acquistato dalla basilica di San Domenico Maggiore a Napoli nell’800, alle cui spalle è una pala lignea che mostra l’Eterno Padre e l’Epifania con sotto la Sacra Famiglia. Nelle nicchie a lato, invece, i busti dei due santi Pietro e Paolo a grandezza naturale. Il suo campanile quadrangolare presenta degli archi a tutto sesto  e un cupolotto. La campana maggiore ha incisi i nomi degli artefici Gerardo e Luigi Mita da Vignola che la fusero nello spiazzo antistante al castello nel 1786. Secondo la leggenda tradizionale, durante la fusione, alcune facoltose donne cusanesi versarono nel crogiuolo dei monili d’oro da unire al bronzo. La Chiesa di San Nicola, sita dinanzi alla Porta di Mezzo, è stata Chiesa rettoriale dell’Università di Cusano e poi chiesa municipale. Da ammirarne assolutamente un’acquasantiera in pietra del Seicento e la statua della Vergine del Rosario del 1689. Rilevante anche la Chiesa di San Giovanni Battista, la più grande di Cusano Mutri, con la sua facciata in stile romanico e un interno di tipo basilicale, con imponenti colonne di pietra. È questa la chiesa che conserva un’importantissima reliquia, alla quale i cusanesi sono particolarmente devoti: in un prezioso reliquiario d’argento cesellato, infatti, è racchiusa la Sacra Spina della Corona posta sul capo di Gesù, portata da un cavaliere di ritorno dalla Terra Santa. Da quel momento la popolazione fedele di Cusano Mutri ha fatto ricorso alla Spina Santa in ogni momento di bisogno, invocandola e portandola in processione, ottenendo sempre dei miracoli. Quando vi fu il catastrofico terremoto che distrusse il Sannio, il 5 giugno 1688, Cusano subì soltanto dei lievi danni; in segno di ringraziamento, la popolazione cusanese chiese l’edificazione di due cappelle: Santa Maria della Pietà, in seguito sconsacrata, e quella della Santa Croce utilizzando le pietre e l’area del fortino Castelluccio, ribattezzando poi l’altura principale Monte Calvario. Nel 1805, a seguito di ripetute scosse di terremoto, i cusanesi penitenti si recarono al Calvario con la Spina Santa che miracolosamente divenne bianca. Ciò fece fermare all’istante il moto tellurico. Tale prodigio è stato anche documentato con un atto notarile in seguito redatto. Ancora oggi il 3 agosto, di buon mattino, si svolge tale processione con i partecipanti scalzi, in segno di penitenza. La Chiesa di Santa Maria del Castagneto è una delle più importanti, in tutto il territorio diocesano, in quanto a fondazione e storia. Teoderata, moglie del duca di Benevento Romoaldo I, si convertì al Cristianesimo per opera del vescovo San Barbato, che qui diede vita a un cenobio femminile sui resti di un tempio italico. La fondazione si deve al ritrovamento di un’icona nel tronco cavo di un castagno, donata poi al nascente complesso benedettino maschile di San Vincenzo al Volturno. Rilevanti anche la Chiesa di San Rocco, la Chiesa della Madonna delle Grazie, la Chiesa di San Giuseppe, la Chiesa di San Vito e la Chiesa di Santa Maria della Pietà. L’ex Convento dei Padri Agostiniani è oggi il Palazzo Santagata, insigne esempio di residenza nobiliare settecentesca, ora adibito a sede comunale.

Cusano si trova in un contesto naturalistico e paesaggistico davvero notevole, gode di ampi e distesi spazi verdi, vallate in cui pastorizia e allevamento di bovini e ovini la fanno da padrona. Ecco, quindi, che formaggi, caciocavalli, caciotte, prosciutti, salumi tipici prendono vita dalle sapienti mani degli artigiani della gastronomia locale. I suoi numerosi sentieri e campi incontaminati sono meta di turisti estivi che cercano riparo nel perido di forte afa e calura estiva, e turisti invernali che amano passeggiare negli innevati spazi bianchi cusanesi, dove qua e là sorgono molte fattorie e aziende agricole che soddisfano il palato sopraffino dei buongustai, con la loro genuina e semplice ospitalità. Le ampie distese e i bellissimi paesaggi naturalistici sono la meta ideale per gli amanti del trekking a cavallo. Cusano è una perla che gode della protezione del Monte Matese, in particolare del Monte Mutria e dei percorsi naturalistici che offre. Un incanto per occhi e cuore. Il punto più basso del suo territorio è costituito dalla Gola di Lavello, nelle forre del fiume Titerno, percorso di sentieri naturalistici, grotte e, appunto, gole. Le forre di Lavello sono situate a 5 km dal centro, ai confini con Cerreto Sannita, fra i monti Erbano e Cigno, raggiungibili tramite un apposito sentiero guidato che ripercorre un’antica mulattiera di epoca sannita e comprende altri importanti siti di interesse naturalistico e storico come la Grotta chiusa o Grotta dei briganti, la Grotta delle fate, la Grotta delle streghe, il Belvedere, il Ponte del Mulino e il Mulino di Zì Fiore. Le Gole di Caccaviola sono situate fra i monti Civita di Cusano Mutri e Civita di Pietraroja, a circa 7 km dal centro. Si tratta di un percorso abbastanza lungo, che comincia con una discesa in fiume da 30 metri che fa arrestare il fiato e accelerare l’adrenalina, fra tuffi e camminate nello stretto canyon scavato dalla forza erosiva dell’acqua. Ha delle cascate e piscine naturali ed è una delle forre più spettacolari d’Italia. Le gole di Conca Torta, a pochi passi dal centro storico, sono situate fra il Monte Calvario e lo sperone roccioso il Tornanino, lungo il corso del torrente Reviola, affluente del Titerno, e sono caratterizzate da rocce calcaree, cascate, salti sul letto del fiume e un passaggio suggestivo sotto due ponti in pietra. Entrambe le gole sono divenute meta di appassionati avventurosi e sono percorribili con l’aiuto di guide esperte, mediante imbracature collegate a delle corde di acciaio fissate nella roccia e tutte le protezioni necessarie, e hanno dei livelli di difficoltà diversi. Frazioni di Cusano Mutri sono Civitella Licinio, nota anche per la rinomata Sagra delle Castagne e Bocca della Selva, a 1395 m.s.l.m., con un impianto sciistico oggi, forse, un po’ troppo in disuso, che comprende i territori di vari comuni fra cui Piedimonte Matese, San Gregorio Matese e la stessa Cusano Mutri, alle falde del Monte Mutria, sede di un importante osservatorio meteorologico.

Cusano Mutri vanta una tradizione bandistica di tutto rispetto. È molto rinomata, infatti, la sua Banda Musicale, le cui prime testimonianze risalgono alla fine dell’Ottocento, e che tutt’oggi esegue marce sinfoniche, colonne sonore e pezzi d’opera. Sono tante le tradizioni religiose e folkloristiche che si legano a questo ricco borgo. Dal Presepe Vivente, molto caratteristico anche grazie alla naturale scenografia che il centro storico di Cusano offre, si arriva al Carnevale, con la Rappresentazione a cavallo dei Dodici Mesi, che vede protagonista buona parte del tracciato cittadino. È difficile nominare le varie feste religiose di Cusano, sono tantissime e molte di queste legate ai santi a cui sono dedicate le varie chiese: SS. Pietro e Paolo, San Giuseppe, San Vito, San Giovanni, la Madonna delle Grazie, etc. La festa patronale è quella dedicata a San Nicola, che però si svolge nel periodo estivo, il 26 di luglio, e molto sentita, come dicevo sopra, è la processione della Santa Spina del 3 agosto. Rinomata in tutta Italia, nelle tre settimane tra la fine di settembre e gli inizi di ottobre, è la Sagra dei Funghi, in cui la fanno da padrona stands gastronomici che vengono allestiti nel centro storico, evento caratterizzato da degustazioni di piatti a base di funghi e di prodotti tipici, ma anche da folklore, canti popolari, spettacoli in piazza, mostre, esibizioni, mercatino di prodotti artigianali, escursioni e tanto altro. A giugno prende vita la bellissima rappresentazione dell’Infiorata del Corpus Domini, con la sua tradizione di creare vere e proprie opere d’arte infiorate lungo le vie del paese, le piazze e le chiese della cittadina, a testimonianza della religiosità cattolica radicata nel popolo. I quadri realizzati con petali di fiori e sostanze vegetali, raffigurano immagini sacre, una sorta di opere da madonnari, ma con la delicatezza e il profumo dei petali dei fiori, che riproducono anche opere di autori celebri. A ottobre è protagonista anche la pannocchia, con la manifestazione la Spogliata gigante: musica, balli tradizionali, gastronomia ed eventi mentre si spogliano le amatissime, dorate pannocchie.

GALLERIA FOTOGRAFICA DI CUSANO MUTRI

Chiesa di San Pietro e Paolo, la più antica del paese, edificata nel 550 d.C., ma più volte rimaneggiata. Lo scorcio è stato scattato dalla strada in direzione Calvarusio. Foto di Giuseppe Del Nigro.

Il centro storico di Cusano Mutri: caratteristici dettagli delle antiche casette in pietra, degli eleganti vicoli e la Porta San Nicola, una delle più antiche porte di Cusano, che consentiva l’accesso al paese prima dell’espansione del centro abitato. Foto di Adriana Gallinella.

Tipico e caratteristico addobbo natalizio, organizzato dalla Pro Loco Cusanese nel centro del paese. Foto di Liliana Puglia.

Le tradizionali immagini del territorio di Bocca della Selva: dall’allevamento al prodotto finito in caciocavallo. Foto di Giuseppe Del Nigro.

Le forre del Titerno, ambienti più che suggestivi del territorio: le cascate delle forre di Lavello e le Gole di Caccaviola. Foto di Adriana Gallinella e foto presa dal web di Fiore Meriano.

Trekking in località Pianezza. Foto di Adriana Gallinella.

Vedute panoramiche di Cusano Mutri: il centro storico e uno scatto dalla strada che conduce a Bocca della Selva. Foto di Adriana Gallinella e Giuseppe Del Nigro.

La località Calvarusio, una delle più alte e incontaminate di Cusano Mutri, dove è possibile vedere ancora tracce di antichi trattuti. Foto di Giuseppe Del Nigro.

La Chiesa di San Giovanni Battista, la più grande di Cusano Mutri, che custodisce la Santa Spina della Corona di Gesù. Foto di Giovanni Mastrillo e foto presa dal web.

I resti del castrum, il castello di Cusano Mutri sito in Piazza Lago e la fontana con la Pectinidae, la valva che indica che trattavasi di fontana pubblica. Foto di Adriana Gallinella.

Paesaggi incontaminati e mozzafiato, visti da Monte Mutria e dalla strada che porta a Bocca della Selva. Foto di Adriana Gallinella e Giuseppe Del Nigro.

Caratteristiche castagne invernali. Foto di Giovanni Mastrillo.

Piazza Roma, la bella piazza che richiama un anfiteatro, in una caratteristica posizione presepiale, con le sue scalinate in pietra viva che portano a diversi livelli. Foto di Adriana Gallinella.

I quadri dell’Infiorata del Corpus Domini, nel centro cittadino. Foto di Nicola Conte.

Epigrafe di un’antica bottega di Cusano. Foto di Adriana Gallinella.

Vista panoramica con fitta nebbia. Foto di Adriana Gallinella.

La locandina della Sagra dei Funghi, rinomato evento cusanese che si svolge tra la fine di settembre e gli inzi di ottobre e che richiama migliaia di persone da ogni dove.

Il Monte Mutria segna il confine tra le due regioni di Campania e Molise. Nei pressi della vetta principale vi è la Cappella di Sant’Antonio, ogni anno meta di pellegrinaggi in onore del Santo di Padova. Foto di Adriana Gallinella.









Print Friendly, PDF & Email