L’anfiteatro dell’antica Telesia è contemporaneo a quello pompeiano

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L’ edificazione dell’Anfiteatro dell’antica Telesia, secondo gli studiosi, risale a quella dell’anfiteatro di Pompei costruito intorno al 70 a.C..
Lo storico locale Dante Marrocco, ha determinato che la popolazione approssimativa di Telesia ammontava a circa 15mila abitanti. Nell’anfiteatro potevano starci (secondo delle mie comparazioni con altri anfiteatri del tempo) circa 5.500 persone.

Situato fuori le mura, era utilizzato per giochi circensi e combattimenti tra i gladiatori; la gente si affollava e si accalcava anche con tante ore di anticipo rispetto allo spettacolo perché si svolgevano rappresentazioni che entusiasmavano tantissimo; sicuramente lo spettacolo principale era quello dei gladiatori, quindi la lotta di “Uomo contro Uomo”, uomini contro uomini che in realtà erano spesso anche semplicemente dei ragazzi dai 16, 17, 18 anni in su ed erano prigionieri di guerra, e quindi portati forzatamente all’attività gladiatoria e che non sempre avevano un fisico adeguato a reggere un combattimento e tantissimi purtroppo morivano al primo combattimento. C’erano, invece, personaggi che diventavano quasi degli eroi, che avevano tantissima popolarità, seguiti da tutta una tifoseria legata ai gladiatori e per questo indossavano abbigliamento e armature diverse dagli altri per essere meglio riconosciuti.


Un particolare genere di spettacolo che si svolgeva nell’anfiteatro era quello che veniva chiamato venationes. Le venazioni implicavano la caccia e l’uccisione di animali selvatici; a Roma, ad esempio, le bestie selvatiche ed esotiche (tigri, leoni, orsi, coccodrilli, rinoceronti, etc), venivano portate dai lontani confini dell’Impero e quindi si trattava di animali feroci. È più realistico, però, pensare che gli animali cacciati nell’anfiteatro telesino fossero animali erbivori o comunque più docili.
Una delle caratteristiche degli anfiteatri era l’ingresso per gli animali feroci che permetteva di farli entrare in sicurezza nell’arena. Un sistema che prevedeva un doppio corridoio con pietre verticali forate dentro le quali venivano infilati dei pali che ingabbiavano gli animali, costringendoli e tenendoli fermi fino al momento in cui dovevano entrare nell’arena, quando i pali venivano sfilati e gli animali entravano senza nessun contatto con il personale. Gli spettacoli circensi costituivano una delle principali attrattive per il tempo.

Avvenivano in forma grandiosa e venivano pubblicizzati con graffiti sulle facciate delle case. Un’epigrafe testimonia che a Telesia era presente una scuola di gladiatori. Le scuole erano una specie di caserma dove i gladiatori venivano addestrati per i combattimenti con diverse tecniche. Solitamente sorgevano intorno all’arena; a Capua vi era una delle scuole gladiatorie più importanti mai esistite insieme a quella di Roma e Pompei, nota grazie alla vicenda di Spartaco, un valoroso guerriero trace che guidò “la rivolta degli schiavi” nel 73 a. c.

L’antica Telesia era alimentata da un acquedotto che aveva origine a Cerreto Sannita. L’abbondanza d’acqua faceva sì che nell’anfiteatro si svolgessero naumachie, spettacoli rappresentanti battaglie navali.
La prima naumachia conosciuta fu quella organizzata da Giulio Cesare a Roma nel 46 a.C..
Si affrontavano flotte che incarnavano popoli del tempo famosi per essere potenze marittime: Greci, Fenici, Egizi, Persiani.









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